lunedì 28 febbraio 2011

Sceneggiatura "(Il) diritto alla morte"

Bravo Paolo


(IL) DIRITTO ALLA MORTE.

di Sergio Lombardo & Giovanni Marcotulli.

Febbraio 2011

SOGGETTO

1942 – Irsee* –

Storia ambientata nel periodo in cui i nazisti effettuavano il cosìdetto programma Aktion T4 sulle persone, per fare quello che loro chiamavano igiene sulla gene umana.

Storia vera e parzialmente ricostruita in fantasia, di un bambino, Ernst Loosa, proveniente da una famiglia di zingari che dopo vari furti e vari trasferimenti da diversi istituti per bambini, viene trasferito nell’istituto di Irsee. Qui Loosa dovrà ricevere un’iniezione letale da un’infermiera. Tuttavia Loosa, grazie al suo carattere, si fa voler bene dall’infermiera, così facendo essa non avrà il coraggio di fare l’iniezione a Ernst, allungando, seppur per poco, la vita di Lossa,. Tuttavia, non appena i superiori dell’istituto vengono al conoscenza del fatto che Loosa è ancora vivo e che doveva esser morto già da un anno e mezzo quand, mandano un medico direttamente dalle file della sanità di Hitler. Il farmaco farà soffrire il piccolo Loosa che morirà dopo una settimana.

*per motivi di distanza, le inquadrature dell’istituto, visto dall’esterno, non sono quelle del vero istituto ad Irsse ma bensì il palazzo Branciforte che si trova a Leonforte in provincia di Enna.

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SCALETTA

-Testo sulla teoria della genetica di Mendel.

-Campo totale dell’Istituto di Irsee (Palazzo Branciforte)

-Scena in cui Ernst Lossa viene trasferito nell’istituto di Irsee e affidato all’infermiera(interno dell’istituto) Scena 1 e 2

-Immagini di repertorio

-Scena in cortile o giardino, dove Ernst fa amicizia con Karlen

-Scena, nella stanza di Ernst, con l’infermiera che porta da mangiare.

-Scena nella cantina con Ernst che viene scoperto.

-Scena in cui Ernst dovrebbe ricevere un’iniezione.

-In cortile. Karlen viene trascinato di forza a fare l’iniezione. Subito dopo ritorna sviene e muore.

-Immagini di repertorio

-Stanza di Ernst. Il ragazzo da all’infermiera una sua foto.

-Ultima scena: nella stanza di Ernst arriva il dottore che fa l’iniezione. Ernst muore.

Il corto si apre con una schermata nera dove viene mostrato un testo:

“Secondo le leggi della genetica del biologo ceco Gregol Mendel, in un individuo si possono manifestare caratteri recessivi che fino a quel momento non si sono mai manifestati nelle generazioni precedenti. Una malattia, quindi, può emergere in un individuo, anche a distanza di tante generazioni. Stando a questa teoria riconosciuta come scientificamente valida, le teoria di Eugenetica Nazista”, erano teorie totalmente infondate(((( alimentate solo da odio per certe popolazioni .”)))))

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Durante le immagini inedite riprese, visualizzare picoli spezzoni dei documentari della propaganda nazista sull’Aktion T4.

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Scritta 1942 – Irsee Istitute.

Comincia con un piano totale del posto che dovrebbe rappresentare l’istituto.

La prima scena raffigura il bambino che viene portato, all’ingresso interno dell’istituto da un soldato e affidato all’infermiera che lo porterà nella sua stanza.

A questo punto l’infermiera spiegherà i caratteri di disciplina che il bambino dovrà seguire all’interno dell’istituto. Il bambino quindi viene chiuso a chiave e si distende nel letto.

Da qui una breve visualizzazione delle prime immagini di repertorio dei documentari a propaganda nazista.

Si riprende con una scena di Loosa che in giardino fa amicizia con un altro bambino, Karlen. Dopo aver parlato brevemente della loro famiglia, Karlen dirà a Loosa che è da ormai 3 giorni che non gli viene dato da mangiare.

Il giorno dopo, l’infermiera porterà da mangiare a Ernst (inquadratura maniglia della porta con rumore che apre), e troverà il ragazzo ad osservare oltre la finestra che chiede all’infermiera perché la libertà è opzione che non tutti gli uomini possono scegliere. L’infermiera, toccata dalle parole del ragazzo, risponde che l’uomo è un animale che combatte se stesso . La scena finisce con i due che si salutano e un’altra inquadratura sulla maniglia, che stavolta, per dimenticanza dell’infermiera, non viene chiusa a chiave. Ernst nota che la serratura è aperta e quindi ecco il flashback della scena con Karlen, che gli disse di non ricevere cibo da 3 giorni.

Quindi il bambino, approfitta del fatto che la porta sia aperta per intrufolarsi nella cantina dove egli trova delle mele.

Tuttavia egli sarà scoperto e punito col digiuno settimanale. Dopo 8 giorni di digiuno, durante la notte, l’infermiera dovrebbe fare l’iniezione in segreto al ragazzo, ma, avendo una buona simpatia per il bambino, ci ripenserà e invece di fargli l’iniezione, gli darà un po’ di pane. A questo punto comincia un altro dialogo “emotivo” aperto tra i due con Loosa che racconta all’infermiera quali sarebbero i suoi sogni per la vita. L’infermiera si addolcisce e fa una carezza al ragazzo.

Qualche settimana dopo, nel momento in cui i bambini si trovano in cortile , Loosa vede che Karlen viene trascinato di forza da un dottore. Loosa andrà a difenderlo inutilmente e verrà allontanato dall’infermiera e dal dottore. Qualche minuto dopo il bambino torna in giardino con una ferita grossa al braccio e con una faccia bianchissima che testimonia il decadimento fisico dovuto all’iniezione. Quindi il bambino cadrà a terra morente e nessuno si prenderà la briga di capira cosa stia accadendo.

Con ciò un primo piano sul volto del bambino dà l’inizio ad altre brevi immagini di repertorio sull’Aktion T4 8 O FLASHBACK.

Si riprende con una scena nella stanza di Loosa che da all’infermiera una sua foto con dietro scritto “in memoria di” ( in tedesco), dicendole il suo desiderio di essere seppellito da lei. Loosa ormai è a conoscenza del fatto che i giorni passati in quell’istituto, sono i suoi ultimi giorni.

Per finire, alle 13 del suo ultimo giorno da bambino non ancora “iniezionato”, suona la campana per fare uscire in cortile 30 minuti i bambini. Teoricamente dovrebbe arrivare l’infermiera ad aprire la porta della stanza, ma prima dell’infermiera arriverà un dottore che, ostacolato da questa, farà l’iniezione a Loosa. Da qui dei primi piani (stile requiem for a dream) che raffigurano l’ormai vicino alla morta Loosa e il momento esatto in cui esso muore.

Il corto finisce con un breve scorrimento di testo che documenta le statistiche dell’aktion t4.

PERSONAGGI

Ernst Lossa

Infermiera

Karlen

Dottore 1

Dottore 2

Dialoghi

Campo totale Istituto.

Scena 1

Ingresso dell’istituto

Primo piano della porta d’ingresso. La porta viene aperta da un dottore che accompagna Ernst Lossa. La telecamera riprende da un aspetto più generale e angolato l’ingresso. Ernst è quasi traumatizzato. Viene quasi trascinato dal dottore.

DOTTORE:Eh bene siamo arrivati. Brutto zingarello, combina guai anche qua e vedrai cosa ti succederà!!! Ma qua non c’è nessuno??! Infermiera!!!

Entra in campo da dietro la telecamera l’infermiera e il ragazzo la guarda e qui un’inquadratura a Mezza Figura sull’infermiera che dura qualche istante per poi ritornare all’inquadratura generale.

INFERMIERA: Mi scusi dottore, non l’avevo sentita arrivare.

DOTTORE: Bene infermiera, questo è il ragazzo di cui le avevo parlato. Lo zingaro. Lo affido a lei, se dovesse dare problemi, usi pure le maniere forti.

INFERMIERA: Ok Dott. Non Si preoccupi. Buona serata dottore. E tu, Vieni qui.

L’infermiera afferra per il braccio il ragazzo ed escono dal campo.

Scena 2

Stanza del ragazzo

Inquadratura campo totale dell’ingresso di metà stanza del ragazzo. Buio iniziale. Entra l’infermiera insieme al ragazzo, essa accende la luce.

INFERMIERA: Questa è la tua stanza. Di solito negli Istituti Statali non assegnano stanze singole ai furfanti, sei fortunato, in un certo senso. D’ora in poi devi attenerti alle nostre regole. Se non mi renderai la vita difficile, anche io farò lo stesso. Adesso dormi.

L’infermiera esce e Ernst si distende nel letto addormentandosi.

Immagini di repertorio.

Scena 3

Ernst si trova seduto a terra nel cortile del manicomio in una zona dove non c’è nessuno. Ad un tratto si sente una voce fuori campo di un bambino.

KARLEN: Ehi tu! Cosa fai li da solo?

Ernst si gira ed entra in campo Karlen sedendosi vicino a Lossa.

KARLEN: Ciao il mio nome è Karlen. Il dottore dice che sono schizzofrenico! Sai mica cosa significa?

ERNST: Io mi chiamo Ernst. Mi hanno detto che sono malato ma non è vero. Sono solo triste perché non so dove sono i miei genitori.

KARLEN: I miei mi spediscono una lettera al mese. Ma non so perché non possono venire a trovarmi. Dicono si sono trasferiti in una casetta con tante persone!

Breve momento di silenzio dove Ernst continua a non avere le parole per parlare.

KARLEN: Beh…sai… ti consiglio di non dare fastidio ai dottori. L’altro giorno ho mangiato il cibo di un tizio che è svenuto e adesso da 3 giorni non mi danno da mangiare…

ERNST: Sai, per quello che ci danno io non sento la differenza…

KARLEN: all’inizio anche io dicevo così. Oggi ho sentito da un dottore che ci fanno seguire una dieta chiamata “dieta E”. Diceva che così è l’unico modo per guarire.

ERNST: IO NON HO NIENTE DA GUARIRE!!! (Grida)

KARLEN: Scusami… non volevo offenderti. Beh allora diventiamo amici? Qua dentro non ne ho neanche uno…

ERNST: Come vuoi tu…

VOCE FUORI CAMPO: VOI!!! Entrate immediatamente!!!!!!!!

I ragazzi si alzano ed escono dal campo.

Scena 4

Primissimo piano della maniglia della stanza di Ernst. La porta viene aperta, dall’altra parte, con la chiave. La maniglia si abbassa ed l’inquadratura si allarga a riprendere orizzontalmente tutta la stanza. Entra l’infermiera. Ernst non è nel letto. Egli osserva il panorama dalla finestra chiusa . Primo piano di profilo su Ernst. Mezza figura sull’infermiera. Da qui inquadrature “botta e risposta” tra i due personaggi.

INFERMIERA: Buongiorno Ernst. Ti ho portato qualcosa da mangiare…

ERNST: Mio padre mi ripeteva che saremo perseguitati per sempre.. Perché la liberta è una cosa che tanti uomini non possono scegliere?

L’infermiera si addolcisce e si avvicina a Ernst. Primo piano sui due.

INFERMIERA: Ti assicuro che neanche io ho potuto scegliere liberamente. Altrimenti tu e tanti altri non vi trovereste qui.

Qualche secondo di silenzio profondo.

L’infermiera fa una leggera carezza a Ernst.

INFERMIERA: Adesso devo andare, ciao.

L’infermiera esce fuori dal campo. Inquadratura sulla porta che viene aperta e poi richiusa, dettaglio sulla maniglia, notando che la porta non è chiusa a chiave. Ernst si gira e nota che l’infermiera non ha chiuso a chiave la porta. FLASHBACK della scena in cui Karlen dice ad Ernst di non mangiare da 3 giorni. Ernst esce di soppiatto dalla sua stanza.

Scena 5

Cantina dell’istituto.

Scarsa illuminazione.

Ernst fruga tra le varie cose e trova un cesto di mele. Ne prende il più possibile e le avvolge come meglio può nella sua maglietta. Però a causa della poca luce non vede che a terra ci sono degli oggetti e muovendoli erroneamente coi piedi fa un gran rumore. Si agita, gli cadono le mele e cerca di raccoglierle in fretta, ma è troppo tardi. Arriva il dottore che gli da uno schiaffone, lo scuote con forza.

DOTTORE: CHE CAZZO FAI QUA DENTRO EH??! TI AVEVO AVVISATO! QUESTO NON E’ IL MERCATO DOVE VOI SCHIFOSI ZINGARI RUBATE ALLA POVERA GENTE!! VEDIAMO SE CON UN DIGIUNO TOTALE CI ARRIVI DA SOLO.

Il dottore da uno schiaffo nella nuca di Ernst e lo trascina di forza prendendolo dal braccio e uscendo dalla cantina.

Scena 6

Scritta: 8 giorni dopo.

Stanza di Ernst

L’infermiera apre la porta facendo attenzione a non farsi sentire dai dottori. Entra e in mano ha due mele. Ernst ha un colorito chiaro e si vede subito la sua debolezza fisica dovuta al digiuno. Il discorso si svolge tutto sottovoce.

INFERMIERA: Ehi sveglia! Non te lo meriteresti ma ti ho portato qualcosa da mangiare. Sapessi che inferno ho passato a causa tua! Per poco non mi licenziavano. Bada bene che se vuoi continuare a stare in piedi devi fare quello che ti dicono, altrimenti è finita!

L’infermiera appoggia la mele nel mobile accanto al letto.

ERNST: mia mamma mi ha insegnato ad aiutare gli amici.

INFERMIERA: ma quali amici?

ERNST: Karlen lo schizzofrenico. Aveva bisogno di mangiare qualcosa. Questa cura vostra è finta. Non serve a niente! Sai, da grande vorrei diventare una persona brava, vorrei guidare un treno e percorrere lungo tutta la germania con quei grandi vagoni che sputano fumo. Vorrei ritrovare mia sorella. L’ultima volta che l’ho vista stavamo scappando e a un certo punto è stata presa da dei soldati. Voglio solamente fare quello che potresti fare tu o quello stupido dottore. Voglio fare una vita che non rimanga in questa stanza e in quel brutto cortile. (Commosso)

L’infermiera si commuove e abbraccia il bambino.

INFERMIERA: devi solo tenere duro. Tutto questo finirà presto.

ERNST: sperò anche che il signor Presto arriverà presto.

Scena 7-A:

Scritta: Qualche settimana dopo.

Cortile dell’istitituto

Campo lungo con al centro Ernst seduto. Si sente la voce di Karlen fuori campo, in lontananza.

KARLEN: LASCIATEMI STARE, LASCIATEMI STARE!!!! (Grida)

Cambio inquadratura su Karlen che viene trascinato di forza dal dottore con l’infermiera che sta dietro a questo. Ernst si gira e vede la scena, si alza di fretta e corre verso Karlen ad aiutarlo. Viene fermato dall’infermiera che lo avverte con buone intenzioni.

INFERMIERA: Ernst, dammi retta, se ti rivolti farai la sua stessa fine. Loro non scherzano. Sono capaci di tutto e tu non ne hai neanche l’idea. Ti prometto

Ernst arrabbiato va contro il muro e arrabbiato comincia a dare calci a questo per sfogarsi.

Scritta: Il giorno dopo

Scena 7-B

Ernst vede arrivare in cortile Karlen che ha un colorito orribile. Karlen cammina nel nulla. Dettaglio sul suo braccio che ha un cerotto. Cade a terra svenendo. Ernst corre subito a vedere come sta il suo amico. Inquadratura bassa su Ernst e Karlen a terra insieme.

ERNST: KARLEN!!! KARLEN!!! CHE E’ SUCCESSO?? SVEGLIATI! SVEGLIATI!!! KARLEEEEEEEN! AIUTATELO PERFAVORE!!!!!!! (Grida dispetaramente)

Non arriva nessuno.in suo aiuto.

Scena 8

Stanza di Ernst

Si apre la porta, entra l’infermiera con un pezzo di pane.

INFERMIERA: Ciao Ernst. Come stai?

ERNST: Senti. Voglio darti una cosa.

Ernst da all’infermiera una sua foto con scritto “In memoria” sul retro.

INFERMIERA: Perché mi stai dando questa foto?

ERNST: Perché tanto non potrò mai guidare il treno. Sono sicuro che morirò in questo istituto. Dato che sei l’unica persona a cui voglio bene vorrei che fossi tu a seppellirmi quando morirò.

L’infermiera ha quasi le lacrime agli occhi

INFERMIERA: Ti prometto che finchè mi sarà possibile non ti accadrà niente Ernst.

Inquadratura che indietreggia.

Scena 9-A

Cortile dell’istituto.

Ernst è seduto nel suo solito angolino del cortile e ad un certo punto arriva il dottore che lo prende di forza e lo trascina.

DOTTORE: Vieni qua piccolo zingaro!!! Fino ad ora avevi quella sgualdrina di un’infermiera che non ti ha mai fatto un’iniezione. Ora l’abbiamo cacciata a calci in culo.

ERNST: LASCIAMI STARE IDIOTA!!! LASCIAMI!!!! LASCIAMIIIIII!!!!! (Grida cercandosi di liberare)

Escono fuori campo e l’inquadratura rimane lì ad inquadrare nessuno per qualche secondo

Scena 9-B

Si riprende subito con un primissimo piano sul volto di Ernst, che cammina a vuoto per qualche secondo. Ernst esce fuori campo verso il basso. Cambio inquadratura. Figura intera di Ernst a terra ormai morto.

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